Sanremo e una canzone d’olio extravergine
Sanremo: cibo, musica e olio extravergine pugliese. Un appuntamento dove si incrociano l’olio evo di Peranzana, le bellezze di Puglia e quelle d’Italia.
La musica e l’olio
Perché Sanremo è Sanremo.
Il Festival di Sanremo è un appuntamento irrinunciabile per noi italiani, un po’ come l’olio extravergine a tavola. Fonte di discussioni infinite su musica, organizzazione, orchestra e vestiti delle star che vi prenderanno parte, Sanremo rappresenta una cartolina della cultura italiana nel mondo.
E’ un microcosmo che racchiude l’italianità. La musica non esisterebbe se un italiano, Guido D’Arezzo, non avesse inventato le note e il pentagramma. La musica, in tutte le sue declinazioni, dall’opera alla canzone popolare, parla italiano, così come la moda.
La Puglia
Poteva quindi mancare in questo microcosmo che celebra l’italianità, il cibo, il nostro primo ambasciatore nel mondo?
Certo che no! Non poteva mancare la Puglia col suo patrimonio gastronomico, che parla di pane profumato e croccante, di vini che raccontano la freschezza e la possenza di questa terra , di formaggi sapientemente stagionati, di mozzarelle annodate e immancabilmente di olio evo. Questa volta l’olio che parla italiano e pugliese a tutto il mondo, è il nostro. E’ l’olio extravergine di Peranzana.
Il nostro olio pugliese, parlerà al mondo e rappresenterà un intero territorio, grazie alla presenza del Consorzio della Peranzana Alta Daunia di Torremaggiore.
Perché l’olio di Peranzana a Sanremo
Obiettivo di questa presenza è far conoscere le qualità gastronomiche e le proprietà benefiche del nostro olio evo di Peranzana, che grazie al suo gusto a metà strada tra amaro e piccante, regala al nostro organismo un pieno di polifenoli e antiossidanti.
Un’oliva la Peranzana, particolarissima: ottima sia come oliva da mensa che da olio. Un ‘oliva duttile nella lavorazione, ma ferma nel gusto e con “radici “ solide. La Peranzana è il simbolo dell’alto Tavoliere, prodotta esclusivamente in questo lembo di Puglia, nei comuni di San Paolo Civitate, San Severo e Torremaggiore.
Perché proprio Sanremo come vetrina per far conoscere questo patrimonio gastronomico?
Perché Sanremo è Sanremo.